Il peso delle ambizioni diventa un macigno dinanzi alla disillusione. L’ossessione del successo, l’inadeguatezza del contesto di vita nel quale si scegliere di operare e il disincanto perturbano il romanzo più importante di Honorè de Balzac: “Illusioni perdute“.
La storia si articola in tre grandi capitoli che vedono protagonista Lucien Chardon, il suo amico David e una serie di personaggi caratteristici della Parigi del XIX secolo.
Tutti i personaggi di Balzac sono dotati dell’ardore vitale di cui era animato lui stesso. Tutte le sue finzioni sono colorate altrettanto profondamente dei sogni.
Charles Baudelaire
Secondo la critica letteraria, “Illusioni perdute” risulta essere il miglior romanzo scritto dall’autore in tutta la sua carriera. Con note autobiografiche e una struttura complessa e articolata, scorre incredibilmente veloce la lettura, senza lasciar traccia della sua lontananza storica.
Un’eterna Parigi all’insegna dell’editoria corrotta e spregiudicata, vittima del denaro e del profitto.
Lo scorso anno, il regista e sceneggiatore francese Xavier Giannoli ne ha reso un’eccellente trasposizione cinematografica. La critica lo ha commentato come “un gioco di specchi col presente che immerge lo spettatore nelle atmosfere di due secoli fa disseminandovi rimandi che da quel mondo portano al nostro [il suo] ritmo fluido sottrae il film alla rigidità dell’opera in costume infondendogli una vitalità che nella regia mette al centro gli attori, li accorda alle atmosfere vivaci e corrotte di quella scena parigina del 1820 per mostrare di ogni personaggio una dimensione molteplice e contemporanea”.

PARTE I: “I due poeti”
La prima parte del romanzo si svolge in Angouleme. David è figlio di uno stampatore dal quale eredita il negozio a condizioni sfavorevoli. L’amicizia che lo lega a Lucien Chardon, aspirante letterato, è uno dei motivi che lo porteranno a non cadere nella totale rovina finanziaria. David ha sposato Eva, sorella di Lucien che intanto è entrato nelle grazie di una nobildonna, Madame de Bargeton, sposata e platonicamente innamorata delle opere del giovane poeta. Grazie a quest’ultima avrà l’opportunità di entrare nell’alta società provinciale e conquistare, con la sue capacità, la fiducia da parte dell’alta borghesia. Stanco della vita fuori dalla Parigi del XIX secolo, si dirigerà verso la “grande ville” alla volta del successo.
PARTE II: “Un grande uomo di provincia a Parigi”
Il confronto con l’eleganza della capitale gli regala un senso di insicurezza e paura. I suoi sogni sembrano vacillare e i tentativi di pubblicazione per i suoi libri si risolvono in insuccessi. L’incontro con il filosofo Arthez gli permetterà di introdursi in una giovane cerchia composta da differenti personaggi di diverse condizioni politiche e sociali. Ad accomunarli vi è la passione per l’Estetica, l’Arte e la Scienza.
La spasmodica ricerca del successo e l’impazienza che lo contraddistingue, lo condurranno alla tentazione di dedicarsi al giornalismo. Il mondo dell’editoria parigina dei quotidiani e dei periodici è corrotto, dedito al denaro e al profitto. Dopo una lunga serie di amori, peripezie, cambi e scambi di opinioni, ideologie politiche e ulteriori insuccessi, torna ad Angouleme, nel tentativo di ottenere l’aiuto del suo fidato amico David.
PARTE III: “Eva e David”
David nella sua provincia aveva intanto ottenuto un discreto successo mal visto dai suoi concorrenti sul mercato della stamperia. Finirà in prigione portando Lucien al tentativo di uccidersi. Il gesto eclatante non passerà inosservato ad un abate che rappresenterà la fortuna per i due giovani.