Recensione: Strike a chord di Laura Rocca

Il ragazzo perfetto non esis…

Quale aspetto della sua vita potrei mai criticargli? Forse russa? Bè, sarebbe una minuziosa se confrontata con il disinteresse generale che mostrano le altre persone per le creature che ci circondano e la mancanza di empatia o il totale antropocentrismo dilagante.
Non poteva essere almeno brutto?

Chloe, ma quanto hai ragione?
Sarà un caso che i personaggi maschili di cui mi innamorano si chiamano sempre Denys (o simili)? Ma poi, amante degli animali.. Un caso? Io non credo.

Ma parlando di cose serie..

Avete mai avuto paura di mostrarvi (davvero) per ciò che siete? O per essere accettati o per paura di essere giudicati, avete indossato una maschera?

Penso che Laura Rocca abbia un dono, una capacità fuori dal normale di partorire storie non scontate, che parlano della vita vera, di temi veri, di problematiche vere. Dall’amore per se stessi, all’accettazione di se stessi, passando per tematiche più delicate. E con questo romanzo, Strike a chord, è stata la volta dell’accettazione della diversità. Il coraggio di essere se stessi anche se gli altri avranno sempre da ridire. Perché, anche se si pensa a volte il contrario, non è così semplice.

La gente deve ancora abituarsi al fatto che esistono persone che la pensano in modo diverso, ma non per questo sentirsi attaccata da una scelta che non condivide.

Denys, il protagonista del libro (che conosciamo già in No strings attached), ne indossa una da quando ha iniziato la sua carriera. Una maschera che ha finito per distruggerlo. Perché, chi vorrebbe mai una rockstar ambientalista, vegetariana e amante degli animali?

Non solo, questo romanzo parla anche del coraggio di realizzare i propri sogni, di farcela da soli, con tutto il mondo contro, e Chloe non poteva che essere la rappresentazione perfetta. Con la paura di fidarsi delle persone e la forza di tornare a farlo.

“Adoro le persone che sorridono quando piove, vuol dire che non hanno necessariamente bisogno del sole per farlo, quello lo hanno dentro”

Ma poi vogliamo parlare di quanto sia adorabile Lux? Cody, Minou, Matisse e Bizet.. e Ludwig Van Goat?


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